La premessa.

Il 2 di maggio del 2011, cinque anni fa, è scomparso un nostro caro amico, Davide Oriani.

Davide è stata una persona importante, non solo per noi. Ha fatto molte cose, negli anni ’90 e anche dopo, per questa città, per Forlì, in termini di attività culturali e di associazionismo universitario. Davide era un giornalista, un appassionato di musica e letteratura, ed è stato uno dei fondatori dell’Associazione Universitaria Koiné e tra i primi militanti del circolo Ex-Machina.

Nel 2005 si era trasferito in Australia, dove — tra le altre cose — ha lavorato all’Istituto di cultura italiana. Poi, nel 2010, è tornato in Italia, per combattere contro il cancro.

Dal 2012, noi — la sua famiglia e i suoi amici — facciamo Primo Maggio d’Amore. Primo Maggio d’Amore è tante cose. È un progetto, una scommessa, una promessa mantenuta, una rivoluzione, a volte un ricordo, più spesso un desiderio. Ma è anche e soprattuto un evento, un momento, un’iniziativa che si tiene tra il 30 aprile e il 1o maggio di ogni anno. Lo facciamo per tanti motivi, e uno in particolare: per non dimenticare quei valori e l’amicizia e quel mondo che insieme a Davide avevamo deciso di scrivere.

Per farlo meglio, nel 2015, abbiamo creato la Gloriosa Associazione Battagliero, per rendere tutto più semplice, vero e solido come un abbraccio.

 

Il libro.

CopertinaE poi, il giovedì sera, andavamo al Circolino è un modo per rendere concreto tutto questo. È un libro che racconta una generazione, forse, più probabilmente, due. Racconta una città, che è precisa ma non così tanto, perché è vero che è Forlì, la città, ma poi si mischia, si nasconde e si confonde. Racconta un periodo, gli anni ’90 ma anche qualcosa di più, e racconta anche di oggi, in realtà, perché uno spera che certe cose non cambino mai. E racconta i vent’anni di allora, che no, non sono quelli di oggi, non lo saranno mai, ma forse ci somigliano o, almeno, vorrebbero stare vicino.

Dentro ci sono racconti, poesie e illustrazioni su quegli anni o di quegli anni, anni in cui il giovedì sera, poi, andavamo al Circolino, e ci andavamo tutti, anche chi non c’era, e magari ci lasciavamo anche qualche sogno, lì da qualche parte, al Circolino, di quei sogni che un giorno ti giri e non li trovi più. Abbiamo fatto questo libro, l’abbiamo fatto come si fa un viaggio, ossia sapendo quando partivamo ma non quando saremmo tornati.

Ci hanno scritto e disegnato sopra Marco Antonelli, Filippo Baravelli, Marcello Di Camillo, Matteo Lolletti, Giorgio Maringola, Matteo Mazzacurati, Massimiliano Morini, Claudio Rocchetti, Pier Marco Savelli e Matteo Zattoni, e il libro l’ha composto Johnny Bergamini. Tutti ci hanno lavorato con calore, con generosità, con commozione e passione, volendoci essere e sfidando il poco tempo a disposizione e le intemperie e le distanze e le paure. Qualcuno ha scritto per l’occasione, altri hanno ritrovato quanto elaborato allora, vent’anni fa, e hanno voluto condividerlo. Ne è venuto fuori un affresco raro, il ritratto di una generazione da giovane, uno sguardo su una città in trasformazione, su un periodo a volte incompreso, nei segni che magari ci erano sfuggiti, allora, ma che in realtà hanno ancora tanto presente.

In appendice, c’è anche un breve ricordo di quel Circolino che da il titolo al libro, l’Ex-Machina, “un posto nuovo dell’Arci”, arricchito dalle parole di Cinzia Biscarini e da alcuni incredibili documenti introvabili (per i quali ringraziamo Maurizio Sensoli e Massimiliano Fantini) che completano il sapore delle storie che leggerete. A noi piace molto, perché ci ritroviamo in questo libro. E, va da sé, ci ritroviamo anche Davide e il pezzo di strada che abbiamo fatto insieme.

Forlì, 30 aprile 2016

Gloriosa Associazione Battagliero

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